COMPORTAMENTO DELLE PIANTE IN CARENZA DI LUCE
Le straordinarie strategie di adattamento delle piante a condizioni ambientali poco favorevoli. Lunghe analisi ed osservazioni sul comportamento di Arabidopsis thaliana quando la fotosintesi rallenta per carenza di illuminazione in uno studio della scuola superiore Sant’Anna di Pisa.
Chissà quante volte, nei luoghi più impensabili delle nostre città, abbiamo notato crescere specie vegetali: sui tetti, nelle grondaie o addirittura nelle piccolissime intercapedini dell’asfalto stradale. Ebbene forse pochi di noi però possono immaginare che alcune piante riescono a sopravvivere anche in condizioni di illuminazione scarsa o addirittura assente: è il caso dei cunicoli di Napoli sotterranea, dove la presenza di Arabidopsis thaliana ha incuriosito gli scienziati della scuola superiore Sant’Anna di Pisa che hanno deciso di approfondire le caratteristiche di questa piccola pianta, molto diffusa sul territorio italiano.
Gli scienziati hanno osservato a lungo il comportamento di Arabidopsis thaliana in diverse condizioni di illuminazione. Quando la luce scarseggia, la fotosintesi non riesce a coprire completamente le esigenze nutritive e la pianta entra in uno stato di stasi: la produzione dell’ormone della crescita (“gibberellina”), monitorato con prelievi periodici che seguono i ritmi circadiani, rallenta o termina completamente. Di conseguenza la pianta, finché le condizioni ambientali non tornano favorevoli, tende a non crescere più.
Ma c’è di più: la gibberellina, oltre a stimolare la crescita, è responsabile anche di altre attività fondamentali della pianta, come la vigoria e la difesa dalle malattie. Questo è il motivo per cui le piante che crescono in condizioni di scarsa illuminazione, oltre a rimanere di piccole dimensioni, sono anche più vulnerabili.
Da questo punto di vista le cactacee, che più di ogni altra specie vegetale hanno bisogno di luce, manifestano un comportamento molto particolare: esse tendono infatti ad “eziolare”. I tessuti perdono vigoria, si ammollano e la carenza di clorofilla tende a farli ingiallire; la pianta concentra gli sforzi di crescita solo su alcuni apici e gli steli si allungano in modo innaturale alla ricerca della luce.
Tuttavia, prolungate situazioni ambientali di scarsa illuminazione non necessariamente conducono la pianta alla morte: lo studio dimostra infatti che Arabidopsis thaliana, pur non crescendo in modo vigoroso, si adatta alle mutate condizioni e continua a vegetare, anche se molto più lentamente. Ecco perché riesce a sopravvivere anche in luoghi oscuri e permetterà ancora al grande pubblico di chiedersi “ma come fa a crescere lì?”.

Arabidopsis thaliana
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