I PIPISTRELLI E LE CACTACEE.... CHI L'AVREBBE MAI DETTO?
Il ruolo chiave dei pipistrelli nell'impollinazione e nella dispersione dei semi di cactacee messicane
Frequentatori delle tenebre, spesso avvolti da un alone di mistero, i pipistrelli contribuiscono alla diffusione delle cactacee svolgendo un ruolo di grande rilevanza ambientale. Negli ambienti tropicali umidi è nota la loro capacità di contribuire al sostentamento ed alla rigenerazione delle specie vegetali: si pensi che nella stagione della fioritura questi volatili, balzando di fiore in fiore, sono in grado di disperdere sul terreno un’enorme quantità di semi (circa 100000 semi per ettaro per ogni notte).
Meno nota è la loro capacità di impollinazione e dispersione dei semi nelle zone aride, notoriamente ricche di cactacee e succulente: secondo uno studio di A. Rojaz-Martinez, botanico del Centro de Investigaciones Biologicas del Messico, alcune specie di pipistrelli, oltre a volare di fiore in fiore favorendo l’impollinazione, sarebbero particolarmente ghiotte dei frutti delle cactacee e, conseguentemente, aiuterebbero la dispersione dei semi e la nascita di nuove piante. In particolare la specie Leptonycteris yerbabuenae (“pipistrello dal muso lungo”) sarebbe la principale artefice della diffusione dei cactus colonnari nelle zone desertiche del Messico, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “architetto del paesaggio vegetale”. Si tratta purtroppo di una specie ancora poco conosciuta: in autunno ed in inverno si alimenta di nettare e polline di agavacee, in primavera ed estate attinge anche al nettare delle cactacee. In totale si nutre (e quindi favorisce la riproduzione) di più di 70 specie vegetali.
Lo studio di A. Rojaz-Martinez ha consentito di valutare la consistenza della popolazione di questo volatile, stimata in circa 120mila esemplari nel solo Messico; l’analisi di campioni di guano ha permesso di identificare i frutti più appetibili, che sono risultati essere quelli di Myrtillocactus geometrizans, Stenocereus pruinosus, Stenocereus stellatus, Pachycereus weberi, Cephalocereus senilis, Neobuxbaumia polilopha, Pilosocereus, Opuntia. Stimando la presenza sul territorio delle suddette piante, opportunamente tradotta in quantità di cibo disponibile, gli studiosi hanno calcolato che sui deserti aridi messicani volano, ogni notte, circa 25 pipistrelli per ettaro: una quantità molto significativa, che testimonia la centralità del loro ruolo nel favorire la propagazione delle specie vegetali!
Ancora una volta appare evidente la sinergia tra il mondo vegetale e quello animale nella conservazione della biodiversità: un aspetto dunque imprescindibile nella pianificazione degli interventi di tutela e protezione degli ambienti naturali.
Per approfondire:
A. Rojaz-Martinez, Murcielagos arquitectos del desierto – Centro de Investigaciones Biologicas, UAEH
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