ESCOBARIA
Storia, descrizione, coltivazione, terreno, esposizione, cura e curiosità sul genere Escobaria.
Il genere Escobaria appartiene alla famiglia delle Cactaceae, comprende circa 25 specie ed è originario delle zone desertiche ed atlantiche del continente nord-americano (Canada e Stati Uniti sud-orientali, Messico). Gli esemplari di Escobaria minima ed Escobaria sneedii sono divenuti rarissimi in natura e costituiscono specie legalmente protette; in particolare l’E. minima vegeta spontaneamente solo in un aerale molto ristretto nella Contea di Brewster, in Texas, su un substrato specifico di novaculite. Il genere, piuttosto ricercato, appassiona soprattutto i collezionisti di piante minuscole, ordinate, dai fiori piccoli, colorati ed eleganti.
Un po' di storia
Un tempo facenti parte delle Mammillaria, questo genere assunse una propria autonomia del 1923 ad opera dei botanici Britton&Rose che istituirono il genere Neobesseya. In tempi relativamente recenti (1978) la denominazione di Neobesseya cambiò in Escobaria per mano del botanico inglese Hunt. Le affinità delle Escobaria con le piante del genere Coryphantha (presenza di un solco che percorre tutta la faccia superiore del tubercolo, dalle areole spinifere fino all’ascella) spinge ancora oggi alcuni botanici americani (Benson&Zimmermann su tutti) a trattare il genere come sottospecie, appunto, di Coryphantha; tuttavia, pur in presenza di qualche affinità, le differenze sono comunque numerose ed ufficialmente i due generi sono considerati distinti.
Descrizione
Si tratta di piante di piccole dimensioni e forma globosa o brevi-cilindrica che presentano tubercoli percorsi da un solco longitudinale. Abbastanza comune l’emissione di polloni basali, che conferiscono alla specie un aspetto cespitoso. Le fioriture (diurne) avvengono nel periodo tardo-primaverile o ad inizio estate e possono essere dei colori più disparati a seconda della specie: viola, rosa, rosso, verde ed anche giallastro.
Coltivazione
Il coltivatore esperto conosce bene le difficoltà di sopravvivenza di questo genere, certo non uno dei più agevoli da curare. Il tasso di germinazione da seme è meno elevato di quello di altri generi (consulta il tasso di germinazione rilevato sui nostri semi) ed infatti sono preferibili altri metodi di propagazione, come il pollone o la talea. Le Escobaria sono molto sensibili al marciume e necessitano quindi di un terreno ben drenato, senza alcun eccesso né ristagno d’acqua; addirittura è stato osservato che le piante di questo genere soffrono anche l’umidità ambientale, che deve mantenersi preferibilmente molto bassa (30-50%). Da evitare le bagnature invernali, quando la pianta è in riposo vegetativo: annaffiare le Escobaria in condizioni ambientali fredde le condurrà quasi certamente alla morte. In periodo vegetativo le piante, la cui crescita è tipicamente piuttosto lenta, mostrano di gradire una sensibile differenza di temperatura la notte ed il giorno.
Terreno
Il substrato su cui coltivare le Escobaria, come detto, necessita di essere ben drenato, poroso ed aerato. Pur essendo di piccole dimensioni, le piante sviluppano un apparato radicale estremamente ramificato con tubercoli sottili e fragili: proprio la fragilità dell’apparato radicale costituisce una via preferenziale per lo sviluppo di muffe e marciumi, in presenza di eccessiva umidità.
Esposizione
Le Escobaria amano trovarsi in posizione molto luminosa, ma generalmente non alla luce diretta del sole: il rischio, specie nelle ore più calde della giornata e nel periodo estivo, è quello di scottature. La temperatura minima media invernale, in generale, non dovrebbe scendere al di sotto dei +6/8°C, salvo singole eccezioni; le piante adulte possono resistere a brevi gelate anche molto intense, se poi la temperatura torna a salire rapidamente. Alcune specie, per via dell’ambiente naturale in cui sono nate e cresciute, hanno sviluppato caratteristiche di resistenza estrema (Escobaria minima resiste fino -8°C, Escobaria missouriensis ed Escobaria vivipara resistono addirittura fino a -20°C, sempre in condizioni di terreno completamente asciutto e bassa umidità): per questo motivo le Escobaria vengono considerate resistenti ai climi freddi, con le precauzioni e le attenzioni di cui si è detto.
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