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TUTORIAL
PROPAGAZIONE DA SEME


RACCOLTA DEI SEMI

I frutti delle piante in natura si dividono in deiscenti e indeiscenti. I frutti deiscenti sono quelli che, una volta maturi, si aprono spontaneamente per far fuoriuscire i semi; i frutti indeiscenti al contrario non si aprono spontaneamente ed i semi rimangono al loro interno fino alla germinazione o alla marcescenza. Nelle immagini sono riportati alcuni esempi di entrambi i tipi di frutti che, sebbene non appartenenti alla famiglia delle succulente, ci aiutano a comprendere i meccanismi di funzionamento della natura.

Frutti deiscenti

Raccogliere i semi prodotti da piante con frutti deiscenti è molto semplice: non dovremo far altro che attendere l'apertura naturale dei frutti e prelevare i semi al loro interno. Le modalità di apertura possono essere differenti da specie a specie, ma questo non ha alcuna influenza sulle tecniche di raccolta.

Frutti deiscenti

Il frutto del Pittosporum tobira si apre e libera i semi naturalmente







Frutti indeiscenti

Leggermente più laboriosa è la raccolta di semi prodotti da piante con frutti indeiscenti. In questo caso, a seconda del tipo di pianta, dovremo aspettare che i frutti siano secchi, appassiti o si lascino staccare agevolmente. Una volta staccati, è bene conservarli in un piccolo recipiente senza coperchio fin quando saranno completamente secchi (in genere dopo alcuni giorni); successivamente potremo aprirli ed estrarre i semi, che andranno accuratamente ripuliti dalle impurità e dalla polpa che eventualmente dovesse ancora rimanere attaccata. Procuratevi una lente d'ingrandimento: alcuni semi sono davvero piccoli!

Frutti indeiscenti
Il tipico frutto carnoso indeiscente del Prunus persicum (pesca)










Casi particolari

In alcune specie di piante succulente (Euphorbiaceae, Liliaceae, Mesembryanthemum) i semi si trovano all'interno del follicolo, ovvero una piccola capsula (contenitore) che si apre lentamente e progressivamente lungo la linea di sutura espellendo i semi (un po' come il baccello dei piselli). In questi casi andremo a raccogliere le capsule e le conserveremo chiuse in un piccola scatola di carta o un recipiente senza coperchio, per evitare che i semi si disperdano in seguito all'espulsione (che potrebbe anche essere dinamica). Meglio evitare di bagnare le capsule: ci preoccuperemo di pulire direttamente i semi una volta raccolti.

Leguminose
Un lungo baccello di Fabaceae dischiuso










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PULIZIA DEI SEMI

Indipendentemente dalla tipologia di frutto di provenienza dei semi, è bene pulirli e disinfettarli affinché non sviluppino muffe o marciumi. Diversi sono i sistemi e le tecniche, a seconda delle abitudini di ciascuno; la più comoda prevede di mettere i semi in un colino con maglie più piccole del diametro dei semi stessi e sottoporlo ad un delicato getto d'acqua di rubinetto, sfregando i semi con le dita.

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DISINFEZIONE DEI SEMI

E' bene evitare di riporre direttamente i semi così raccolti: nonostante il lavaggio, magari anche accurato, tracce di polpa o di altro materiale organico potrebbero continuare ad aderire alla superficie del seme e veicolare muffe e marciumi. Risulta quindi consigliabile procedere alla disinfezione: le tre tecniche che presentiamo differiscono leggermente l'una dall'altra, ma sono tutte ugualmente valide.
a) si sterilizza dell'acqua portandola ad ebollizione per circa 2 minuti, poi la si lascia raffreddare fin quando raggiunge la temperatura di 60°C. A questo punto si immergono i semi nell'acqua e si lasciano a bagno per circa 30 minuti.
b) si prepara una soluzione di ipoclorito di sodio ed acqua in proporzione di 1:15 (una parte di varechina con quindici parti di acqua), si immergono i semi nella soluzione e si lasciano a bagno per circa 30 minuti.
c) ci si procura un anticrittogamico in polvere (reperibile sul mercato in modo abbastanza agevole) e si procede a spolverarlo uniformemente sulla superficie dei semi.

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CONSERVAZIONE DEI SEMI

A questo punto i semi delle nostre piante sono pronti per essere riposti in attesa della semina. Salvo alcune eccezioni, la germinabilità dei semi diminuisce al passare del tempo: la stragrande maggioranza dei semi nel primo anno di vita possiede un'alta germinabilità, che inizia a ridursi progressivamente. Una conservazione adeguata permette di preservare la vitalità dei semi. Nonostante siano in una fase di dormienza, i semi sono vivi: andrà pertanto garantita la loro traspirazione, avendo cura di mantenerli in un ambiente fresco. E' preferibile conservarli in bustine di carta aperte da un lato anziché in contenitori o sacchetti di plastica sigillati ermeticamente; particolarmente indicate sono le bustine di carta cerata semitrasparente, che rispetto a quelle in plastica presentano il vantaggio di non caricarsi di elettricità statica e quindi di permettere una facile estrazione dei semi che, altrimenti, tendono a rimanere attaccati alla plastica. Infine, ricordiamo che le basse temperature allungano il periodo di germinabilità, quindi sempre meglio conservare i semi con qualche grado in meno che in più.

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